Portare il proprio animale domestico a lavoro? Esiste un giorno specifico in cui farlo.

La cosiddetta Giornata mondiale del cane in ufficio nasce nel 1996 in Gran Bretagna e si diffonde su scala mondiale – prima negli Stati Uniti e successivamente in tutta Europa – come la giornata mondiale dei cani in ufficio pubblico.

Il “take your dog to work day” è stato ufficializzato nella fine del mese di giugno; non ha un giorno fisso semplicemente per il fatto che di anno in anno i giorni slittano di posizione e durante i weekend non tutti lavorano.

La giornata consiste nel portare con sé a lavoro i propri amici a quattro zampe, evitando la situazione scomoda e i problemi causati generalmente dai cani lasciati soli in casa, sia per quanto riguarda gli esemplari più piccoli che per i cani adulti.

Portare il cane in ufficio può essere vantaggioso per entrambe le parti: oltre a rendere il proprio amico fedele più felice perché accanto a noi, si è notato, da varie ricerche compiute sul campo, che è un buon metodo per alleviare lo stress del padrone stesso.

Ufficio pet friendly

Lasciare il cane solo a casa non è l’unica alternativa che ha un dipendente che lavora in un ufficio pet-friendly: da ormai una ventina di anni sono sempre di più le aziende che permettono ai lavoratori di portare con sé i propri animali domestici in giorni diversi dalla ricorrenza mondiale – pur sempre qualora rispettino il regolamento cani in ufficio.

Queste semplici norme che ci preoccupiamo di segnalarti per portare il tuo cane in ufficio in Italia vanno sempre seguite per non creare disagi nel tuo ambiente di lavoro – che deve essere necessariamente adatto al tuo cane – e rendere l’esperienza piacevole per tutti i partecipanti:

  • Valutare onestamente l’atteggiamento del proprio cane: è importante rendersi conto qualora il proprio cane sia docile, tranquillo e socievole. In caso contrario, tenderà a disturbare voi e chi vi sta intorno durante il lavoro o cercare gli altri cani per aggredirli o abbaiargli contro;
  • Abituare il proprio animale poche ore al giorno alla volta, in modo da procedere gradualmente;
  • Tenere sempre con sé gli strumenti necessari per tenerlo buono, anche qualora si ritengano inutili: è previsto dalla legge avere almeno un guinzaglio e una museruola;
  • Durante la pausa portalo a fare una passeggiata: i cani amano essere accompagnati dal proprio padrone all’aria aperta e sarà un’occasione sia per loro di fare i propri bisogni ma anche per te e per sgranchirti le gambe.

Come abituare un cane a stare solo in casa 8 ore

Lasciare il proprio cane da solo in casa 8 ore può essere un problema sia per te che per il tuo amico a quattro zampe: potrà sembrare curioso, ma anche i cani hanno la percezione del tempo come noi esseri umani!

Lasciare il cane solo in casa 10 ore – contando il tragitto casa-lavoro che normalmente una persona compie – può essere un modo per aumentare il senso di colpa del padrone, e compromettere il comportamento docile del cane.

Spesso ci imbattiamo in amici e colleghi che ci raccontano come il loro cane distrugga casa quando è solo e non vorremmo mai doverci trovare in una situazione simile.

Oppure abbiamo sperimentato questa situazione spiacevole in prima persona.

C’è chi preferisce abituare il cane a stare da solo in casa seguendo consigli che trova sui vari forum e blog dedicati all’argomento o chi preferisce semplicemente non curarsene e rincasare la sera tardi sperando non sia successo niente al proprio animale domestico o ai propri mobili.

Abituare il cane a stare in casa da solo

Con i vari suggerimenti trovati in rete non stiamo dicendo che abituare il cane a stare solo in casa sarà l’alternativa migliore, ma per il bene di entrambi potrebbero essere delle valide soluzioni iniziali. Tra questi, troviamo utile per il tuo futuro ricordarti i seguenti:

  • Evitare di farsi seguire ovunque dal cane, altrimenti questa per lui diventerà un’abitudine: lasciarlo solo in qualche stanza senza cedere alla tentazione di aprire la porta dopo pochi secondi potrebbe aiutarlo a capire che anche se non siete nella stessa stanza, tu sei presente;
  • Quando arriva il momento di uscire, evitare di dargli attenzioni e parlargli, e aspettare quando si rientra a casa a fine giornata per farsi fare le feste: nel primo caso, non capirà cosa gli stiamo dicendo, credendo che il nostro stare fuori per molto tempo sia una punizione. Quando invece rincasiamo, dovremo aspettare di ricevere le sue attenzioni ma dedicargliele dopo svariati minuti: il cane in questo modo capirà che non è una punizione e che la nostra assenza è una cosa normale. 

Lasciare il cane solo a casa: come abituarlo?

Chiunque possieda un cane prima o poi si ritrova, inevitabilmente, di fronte alla seguente questione: come lasciare un cane solo a casa.

Iniziamo col dire che il percorso per insegnare al nostro amico ad abituarsi alla nostra assenza richiede molta pazienza, e distinguiamo due casi: nel primo il cane è ancora un cucciolo, magari lo abbiamo appena portato a casa e ci stiamo chiedendo “come posso adesso lasciare il cane a casa da solo?”

Nel secondo caso non si tratta di un cucciolo ma di un esemplare adulto, il che complica le cose.

Quando infatti il cane è piccolo abbiamo la possibilità di abituarlo gradualmente, senza che gli esercizi costituiscano una fonte di stress troppo elevata. 

Nel momento in cui un cucciolo arriva a casa probabilmente non ha mai sperimentato la solitudine, in quanto è sempre stato circondato dalla mamma e dai fratellini; inoltre, in natura nessun componente del branco viene abbandonato durante gli spostamenti, quindi gli animali non concepiscono come un membro del loro branco (noi) possa abbandonarlo, anche solo per un breve periodo di tempo.

Pertanto, bisognerà educare il cucciolo tramite sessioni di training, inizialmente lasciando la stanza in cui si trova – magari mentre è impegnato con un nuovo gioco – per pochi minuti.

Successivamente puoi iniziare a lasciare la casa, assicurandoti di mantenere un atteggiamento rilassato prima di uscire, e un comportamento del tutto tranquillo al tuo rientro.

Se il cucciolo abbaia o guaisce non rispondere mentre ti trovi all’esterno della casa o peggiorerai la sua ansia, ma approfitta di un momento in cui non è agitato per rientrare, in modo che capisca che “chiamarti” abbaiando non è il metodo giusto per riaverti. 

Per quanto riguarda un animale già adulto, invece, lasciare a casa il cane da solo è leggermente più complicato: infatti è radicata in lui la convinzione che nessun membro del branco debba essere lasciato indietro, e il suo stato di ansia nel caso di un presunto abbandono sarà sicuramente aumentato.

Quello che bisogna fare è sperimentare delle piccole assenze in modo graduale, sempre mantenendo un atteggiamento calmo e distaccato; quindi non premiare il cane con dolci o parole di conforto lasciando la casa, o penserà che stai per andartene per un periodo molto lungo o qualcosa di terribile sta per accadere, dal momento che senti il bisogno di consolarlo.

Allo stesso modo mantieni un’espressione rilassata al vostro rientro a casa, e aiuterai il tuo cane a vivere più serenamente la tua assenza.

Animali al lavoro

Chi lavora in ufficio rischia di incappare in ciò che viene definito stress da lavoro correlato: ma che cosa si intende esattamente?

Come possiamo capire se siamo affetti da stress da lavoro?

Per assicurarci di non essere coinvolti nel fenomeno possiamo scoprire insieme i principali sintomi stress da lavoro: 

  1. Assenteismo
  2. Difficoltà relazionali in ufficio
  3. Insicurezza
  4. Impulsività
  5. Aumento degli errori
  6. Ansia
  7. Depressione
  8. Pessimismo
Cani in azienda

Per risolvere il problema sempre più aziende, italiane e non, stanno sperimentando l’introduzione degli animali in ufficio, ossia stanno consentendo ai propri dipendenti di portare gli animali domestici sul luogo di lavoro.

É stato infatti dimostrato da diversi studi che avere la possibilità di lavorare con il proprio pet riduce ansia, insicurezza e stress causato dal lavoro. 

Questo perché gli animali favoriscono in azienda un clima sereno e di coesione, aiutano i colleghi a sviluppare spirito di squadra e a sentirsi in un ambiente meno formale.

Inoltre, la possibilità di portare i cani in azienda riduce il senso di colpa dei lavoratori nel lasciarli soli a casa, aumentando così la produttività sul luogo di lavoro.

Secondo diversi studi, infatti, i dipendenti che hanno la possibilità di trascorrere il tempo sul lavoro con i propri animali mostrano minori livelli di stress, e un ufficio pet friendly produce un sano equilibrio tra vita professionale e vita privata, contribuendo alla serenità dei dipendenti e alla produttività aziendale. 

Non è tuttavia semplice, nella realtà, implementare tale formula; portare i propri pet in ufficio, infatti, richiede accorgimenti e spazi adeguati, per il bene degli animali e dei lavoratori.

É consigliato, se non addirittura obbligatorio, nelle aziende che permettono questa realtà, per i proprietari degli animali stipulare assicurazioni contro i danni a terzi, per essere tutelati in ogni evenienza.

Inoltre, è possibile che sia necessario uno spazio separato e adeguato alle esigenze di padroni e cani o gatti, nonché di pause per permettere loro di sgranchirsi evitando così la presenza di animali agitati all’interno degli uffici.

Un animale domestico per chi soffre di stress

Da più ricerche è stato quindi dimostrato che, nell’ambiente di lavoro, animali domestici e stress vanno di pari passo: l’uno annulla l’altro.

È ormai un concetto assodato da diversi anni. Portare quindi i propri animali per ridurre lo stress sembra essere un’ottima soluzione per tutte le parti coinvolte.

Il padrone, in primis, non avrà i sensi di colpa per aver abbandonato – anche se solo temporaneamente – il proprio cane a casa.

Si sentirà da subito più sollevato proprio per questa ragione e perché saprà che l’ambiente circostante potrà aiutare il proprio cane a sentirsi più felice.

Se l’avesse lasciato a casa, avrebbe vissuto la lunga giornata di lavoro meno tranquillamente, preoccupandosi che il cane si sarebbe sentito abbandonato e avrebbe avuto l’occasione di fare disastri come dispetto.

Secondariamente, si è visto come un cane in ufficio aumenti anche la produttività stessa non solo del padrone ma anche degli altri dipendenti che percepiranno la serenità di questo legame e tenderanno, per natura umana, all’empatia ed imitazione.

I valori più importanti che un cane porta con sé sono amicizia, fiducia e fedeltà e questo non può che giovare a un’atmosfera più distesa e ricca di vibrazioni positive.